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ERP, Architettura ERP

Architettura ERP per la digital transformation: vale ancora l’approccio a due livelli?

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Negli anni le aziende hanno compreso l’importanza di una strategia complessiva per i loro sistemi gestionali e questo è vero non solo per le aziende più grandi, ma anche per quelle di medie dimensioni con una spiccata tendenza all’internazionalizzazione e all’innovazione. Per intenderci, quelle imprese di successo definite le “multinazionali tascabili”. Spesso per gli ERP si è affermato un modello definito “a due livelli”: una piattaforma standard funzionalmente ricca e con copertura completa dei processi per la sede centrale, o le sedi più importanti, mentre nelle filiali periferiche si è lasciato spazio ad una molteplicità di ERP locali. Questo approccio ha avuto diverse motivazioni: i pacchetti ERP internazionali sono stati considerati eccessivi per le filiali, mentre un pacchetto locale è stato visto più vicino, a torto o a ragione, alle esigenze di una piccola filiale e come garanzia di una certa autonomia. Di sicuro, nel breve termine, questo approccio può anche pagare, in quanto è possibile delegare la manutenzione e l’aggiornamento a team locali o fornitori esterni e, tutto sommato, mantenere lo scambio delle informazioni circoscritto a qualche “flat file” che periodicamente è scambiato tra sede periferica e sede centrale.

Il paradigma a due livelli mostra la corda quando si cerchi un livello superiore di integrazione. Ad esempio, quando si è provato a far comunicare due sistemi con modello dati diverso, spesso la soluzione è stata interporre un ulteriore sistema – un “middleware” – che fungesse da traduttore e orchestratore dei processi. Questo a scapito dell’iniziale richiesta di semplicità.

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Il difetto maggiore della strategia a più livelli, tuttavia, è l’ostacolo che è posto all’innovazione. In particolare, le aziende che decidono di intraprendere un percorso di digital tranformation hanno bisogno di connettere tutti i processi “core” – dalle vendite alla produzione e logistica – in tempo reale. La richiesta di connessione tra sistemi, tra l’altro, non è più solo fra centro e periferia. E’ questa una vista “azienda-centrica” che tende ad essere obsoleta e superata da un modello “a rete” estesa, dove i nodi possono essere anche clienti e fornitori – vedi il concetto di business network – ma più in generale le persone che partecipano, più o meno direttamente, al business dell’azienda (p.es. consumatori finali, influencer, dipendenti, ecc.). Un ulteriore elemento di complessità / opportunità è dato dalla connessione dei suddetti processi aziendali “core” con dispositivi intelligenti in ambito (industrial) IoT, o Industry 4.0.

Per superare queste sfide, nella visione di SAP a supporto della digital transformation gioca un ruolo fondamentale la possibilità di supportare i processi ERP “core” con SAP S/4HANA, sia in versione on-premise, che in cloud. Questo permette una gamma flessibile e completa di scelte per il “deployment” dei sistemi – ad esempio con SAP S/4HANA on-premise completo e declinato per settore industriale a supporto delle sedi principali, a cui affiancare altri sistemi in cloud sulle filiali periferiche, o su quelle business unit appartenenti a settori industriali su cui si sta operando una diversificazione.

Questo approccio permette quindi di coniugare la originale semplicità del modello a due livelli, senza pagare pegno all’innovazione e con la piena interscambiabilità delle informazioni, compresa la condivisione di metriche e KPI in tempo reale.

Un altro pilastro fondamentale è la Platform-as-a-Service (Paas) SAP HANA Cloud Platform (HCP) che funge non solo da snodo per l’integrazione di tutte le componenti, ma è utile anche per abilitare i seguenti scenari:

  • estensione di funzionalità esistenti o sviluppo di nuove applicazioni secondo un paradigma di sviluppo agile e orientato ad una user experience che si adatti ai diversi dispositivi di connessione
  • connessione dei sistemi dell’azienda con network e servizi esistenti come SAP Hybris, Success Factors, Concur o Ariba.

Per concludere, in questa concezione l’architettura strategica dei sistemi ERP non è più a due livelli, ma ha un numero di stratificazioni: ogni “livello” dell’impresa può avere il suo modello di gestione ottimale in termini di completezza e flessibilità, con la possibilità di integrazione ed ulteriore sviluppo data dalla piattaforma HCP, avendo la garanzia che il tutto sia sempre allineato e interoperabile.

 

Alberto Erisimo
Presales Expert

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