In un’era in cui possiamo essere sempre connessi con gli altri attraverso tantissimi mezzi di comunicazione e sui social media, paradossalmente una delle difficoltà che ci troviamo ad affrontare è che in fondo ci sentiamo più isolati di prima. Questo avviene in particolare sul posto di lavoro, specie per chi fa parte di grandi aziende multinazionali in cui i team sono distribuiti globalmente. È vero che digitalmente possiamo comunicare e collaborare con chiunque, le nostre interazioni però sono appunto sempre più digitali e sempre meno “umane”.
Anche se a volte non ce ne rendiamo conto, tutto questo porta alla disgregazione del senso di appartenenza aziendale. Si perde il “feeling” dell’impresa, il senso di fare parte di un’organizzazione che ha non solo strategie e obiettivi di business ma anche valori etici e una visione del suo ruolo nella società. E soprattutto si perde il senso di farne parte non come la metaforica rotellina del grande ingranaggio ma come una persona, che è in relazione con altre persone e insieme a loro apporta un contributo che va ben oltre lo svolgimento dei compiti “da ufficio”.
La creazione di social network aziendali è stata indicata già da tempo come la soluzione più efficace per recuperare e rafforzare il senso di appartenenza aziendale. L’idea però non si è diffusa quanto si sperava, perché le prime applicazioni non hanno dato grandi risultati. Dopo l’entusiasmo iniziale i dipendenti spesso hanno contribuito assai poco ai social network d’impresa, che senza contenuti significativi non possono certo avere lo stesso appeal di Facebook.
In realtà il problema non sta nel concetto di social network aziendale ma in quanto questo viene considerato strategico in azienda, non dai dipendenti ma dal management. Devono essere i business leader per primi a mostrare concretamente di credere al nuovo “ambiente” digitale, con una loro presenza diretta che non sia fatta solo di messaggi formali ma di contributi veri e discussioni concrete. Solo in questo modo il social network aziendale può diventare anche per i dipendenti un luogo di confronto, comunicazione e scambio che ricrea il senso di appartenenza aziendale. Non è semplice, certo, ma perché i dipendenti dovrebbero considerare importante e utile qualcosa che i loro stessi manager decidono di ignorare?
Margherita Scalfi
Presales Specialist