Ho letto recentemente un articolo su un progetto di ricerca finanziato dalla Provincia di Trento e vorrei soffermarmi su una riflessione per stimolare la curiosità e lo “spirito innovativo” che può nascondersi in ognuno di noi.
L’articolo riguarda l’applicazione di sensori agli scaffali dei supermercati e nei carrelli per analizzare il comportamento dei consumatori all’interno dei punti vendita della grande distribuzione (per intenderci supermercati e ipermercati) e monitorare il percorso del prodotto oltre che alcuni parametri fisici dello stesso quali:
- peso;
- posizione;
- data di scadenza.
I dati rilevati dai sensori andranno ad alimentare una piattaforma che si occuperà della loro elaborazione; le informazioni ottenute, saranno poi utilizzate dagli operatori del settore per carpire i comportamenti dei consumatori e definire le strategie per ottimizzare le vendite.
Quelli della mia generazione, ricordano sicuramente quando, entrando nel bazar all’angolo, si veniva accolti con un: “Fausto, cosa posso darti, il solito?”. Con questa evoluzione direi che il nostro ricordo può definitivamente sfumare. Saranno i sensori ad aiutare la grande distribuzione, a carpire che cos’è “il solito” per il consumatore abituale e guidarlo tra offerte, promozioni e, perché no, suggerire nuovi prodotti da abbinare o da aggiungere al suo paniere abituale.
Probabilmente i tradizionali layout dei supermercati saranno rivisti in funzione delle informazioni rilevate e un domani potremmo essere accolti dalle casse di acqua all’ingresso del supermercato e scegliere la frutta e la verdura prima delle casse (così finalmente pomodori e pesche non saranno più schiacciati sotto tutto il resto della spesa!).
Ma veniamo alla mia riflessione: le opportunità offerte da questo progetto di ricerca dimostrano ancora una volta come l’Internet of Things, l’Intelligenza Artificiale e i Big Data possano trovare applicazione in ambiti dove fino a qualche tempo fa non era immaginabile pensare un utilizzo così concreto ed efficace.
Per i nostalgici sarà un altro colpo al cuore ma rendiamoci conto delle possibilità offerte da questa tecnologia. Per esempio, immaginiamola applicata in maniera sempre più decisa nel campo:
- mediale;
- energetico;
- ambientale.
Insomma, non tutto viene per nuocere.
La propensione all’innovazione porterà inevitabilmente a rivedere l’approccio mentale alla fruizione di un bene. In un contesto intelligente di comunicazione chi lo avrebbe mai detto che il carrello della spesa avrebbe contribuito a ottimizzare il tempo della spesa – dal punto di vista del cliente – e a influenzare le abitudini di consumo se visto dal punto di vista della GDO? Potrebbe apparire come una vita controllata e guidata, magari in parte lo è, ma cerchiamo di vedere anche il grande efficientamento che potrebbe derivarne se questa tecnologia trovasse un’applicazione sempre più concreta negli ambiti più disparati.
Quindi, per una volta non mi rivolgo solamente a imprenditori e manager ma a ognuno di voi. Sforzatevi con l’immaginazione, pensate dove potreste trarre beneficio dall’applicazione di questa tecnologia. Magari i più creativi e coraggiosi creeranno una start-up dalla propria idea e tra qualche mese potrò raccontare la loro storia con un pizzico di orgoglio per averne stuzzicato la fantasia.
Fausto Casartelli,
DERGA Consulting