In passato, ai team responsabili dei processi di acquisto non era concesso lo stesso accesso alle decisioni strategiche di altre direzioni. Le loro responsabilità si limitavano all’ambito della catena di fornitura e le loro scelte erano molto circoscritte. Oggi, questa situazione sta cambiando: i responsabili acquisti hanno maggiori possibilità di partecipare alla pianificazione aziendale a lungo termine.
In un ampio studio promosso da SAP, la società Economist Impact ha esaminato il ruolo crescente del procurement, intervistando oltre 2.300 manager da gennaio a marzo 2024, in diversi Paesi e settori. Il rapporto rileva che le pressioni esterne hanno indotto i team di approvvigionamento a collaborare con altri reparti per portare valore al business. Questo non solo sta migliorando la collaborazione interfunzionale, ma sta anche posizionando il ruolo degli acquisti come una funzione chiave nella definizione e nell’esecuzione delle strategie aziendali.
Il rapporto “Across the procurement-verse: Changing trends in the procurement function”, analizza le tendenze che influenzano le crescenti aspettative nei confronti del procurement.
I risultati dello studio indicano inequivocabilmente un ruolo in espansione per gli acquisti e una crescente percezione della funzione come generatore di valore. Gli intervistati citano gli effetti duraturi della pandemia, i tassi di inflazione e altre perturbazioni della catena di approvvigionamento tra i motivi della crescente dipendenza dagli acquisti.
Collaborazione efficace con i Chief Operating Officer
Con le condizioni macroeconomiche in continua fluttuazione, i responsabli procurement fanno sempre più capo ai direttori operativi (COO) piuttosto che ai direttori finanziari (CFO), il che riflette l’espansione del campo di applicazione del procurement che va oltre la semplice riduzione dei costi e la gestione dei rischi operativi. Secondo l’indagine di Economist Impact, il 75% degli intervistati concorda sul fatto che il procurement collabora efficacemente con il resto dell’organizzazione per realizzare la visione aziendale, con miglioramenti significativi rispetto all’anno precedente.
Tuttavia, con solo il 18% di intervistati fortemente d’accordo, c’è ancora spazio per migliorare questa collaborazione e la creazione di valore. “Il procurement ha spesso operato in una bolla al servizio dei propri obiettivi, anziché al servizio degli obiettivi dell’azienda in generale”, si legge nel rapporto.
Fortunatamente, l’indagine suggerisce che i responsabili del procurement si stanno concentrando sempre più sulla generazione di insight che si allineano con le esigenze dei diversi stakeholder, promuovendo la collaborazione interfunzionale per migliorare i risultati in tutta l’organizzazione.
L’AI come motore della digitalizzazione
L’AI ha dimostrato di poter aumentare l’efficienza in molti casi d’uso. Nell’ambito del procurement, l’AI e l’AI generativa possono ottimizzare la spesa, migliorare la gestione dei fornitori, creare opportunità di risparmio e consentire ai professionisti del procurement di concentrarsi sulle attività a valore aggiunto.
I dati di Economist Impact suggeriscono che l’AI è un motore significativo della trasformazione digitale. L’accelerazione della digitalizzazione è considerata la principale priorità per il procurement nei prossimi 12-18 mesi, con il 44% degli intervistati che identifica l’IA come una tecnologia cruciale. Gli intervistati prevedono che l’AI apporterà miglioramenti significativi in due aree: l’automazione dei processi di approvvigionamento (48%) e un migliore orientamento e ottimizzazione (45%).
I Chief Procurement Officer (CPO) vedono un impatto diretto sui risultati aziendali grazie all’aumento degli investimenti tecnologici. Tuttavia, per realizzare il valore dell’AI, i responsabili degli acquisti devono creare una road map per la gestione del cambiamento, adottare nuove modalità di lavoro e investire nello sviluppo di nuove competenze per le proprie persone. Secondo l’analisi, il 69% degli intervistati ritiene che la mancanza di visione e di allineamento aziendale rappresenta una sfida importante per la gestione del cambiamento nella trasformazione del procurement.
L’impatto duraturo dell’inflazione
La gestione dei costi continua a essere una priorità assoluta nell’agenda dei responsabili procurement. Gli alti tassi di inflazione diventano una preoccupazione crescente, con il 49% dei manager che cita l’incertezza monetaria come priorità assoluta rispetto ad altri rischi legati agli approvvigionamenti – un salto del 29% rispetto al 2023. Anche se i tassi di inflazione sono diminuiti, i costi per materiali e beni rimangono elevati.
Non sorprende che il 71% dei Chief Procurement Officer (CPO) intervistati identifichi i rischi macroeconomici come uno dei principali fattori esterni che influenzeranno le priorità strategiche delle loro organizzazioni nei prossimi 12-18 mesi.
È difficile prevedere quando e se le turbolenze economiche che stiamo vivendo si placheranno. Tuttavia, una volta che lo scenario sarà più calmo, i responsabili degli acquisti si aspettano di spostare la loro attenzione sulla gestione del rischio: il 40% cita la diversificazione dei fornitori come prioritaria nei prossimi tre-cinque anni. Tuttavia, secondo il rapporto “la diversificazione dei fornitori non è così semplice, soprattutto se il fornitore è l’unico fornitore di beni o servizi, o se è profondamente inserito nella catena di fornitura”.
La tecnologia può aiutare i team di approvvigionamento a identificare facilmente fonti alternative di materiali, garantendo la resilienza della catena di fornitura e riducendo al minimo il rischio di interruzioni.
L’acquirente sostenibile
Con l’aumento della pressione da parte degli stakeholder interni e delle autorità di regolamentazione affinché le aziende intervengano sulle questioni ambientali, i CPO pongono maggiore enfasi sulla sostenibilità.
Infatti, il 70% dei manager afferma che la non conformità legale e normativa è un rischio esterno fondamentale. I team di procurement hanno risposto di conseguenza: il 32% dei dirigenti indica la sostenibilità come priorità assoluta, con un aumento del 7% rispetto al 2023. Infine, in ambito sostenibilità la conformità rappresenta l’area principale di attenzione, a dimostrazione di una maggiore attenzione ai rischi normativi.
La maggiore sensibilità per l’ambiente, il sociale e la governance (ESG) ha avuto successo, dato che il 68% degli intervistati si dichiara fiducioso sul fatto che gli approvvigionamenti rispettino costantemente gli obiettivi ESG, con un aumento del 21% rispetto alla ricerca del 2023. Con l’adozione di misure di sostenibilità a lungo termine, i team di approvvigionamento possono fungere da modello per la conformità alle normative.
Dare forma al procurement del futuro
La ricerca di Economist Impact indica il crescente valore del procurement all’interno delle organizzazioni, con i CPO e i loro team che si sono guadagnati un ruolo di primo piano. Tuttavia, per mantenere questa posizione, il procurement deve affrontare le aree critiche da migliorare, come la gestione delle spese e le capacità di controllo dei costi.
L’indagine evidenzia problemi più profondi, tra cui le lacune nella visibilità del procurement sui rischi e le priorità degli stakeholder, i limiti nella creazione di dati di spesa accurati, lo sviluppo di road map chiare e la creazione di relazioni più profonde con gli stakeholder. La collaborazione e il miglioramento della comunicazione sono fondamentali per creare fiducia e sostenere l’impegno con le intuizioni del procurement.
Investire in tecnologie di approvvigionamento, come le soluzioni SAP Ariba Procurement, può aiutare a risolvere le priorità e a migliorare la funzione di approvvigionamento. Queste soluzioni coprono vari aspetti dell’approvvigionamento e includono nuove integrazioni e funzioni di intelligenza artificiale generativa per aiutare ad automatizzare e semplificare i processi. Inoltre, i miglioramenti apportati a SAP Business Network mirano a ridurre i silos tra le organizzazioni e all’interno delle stesse e possono portare a significativi risparmi di tempo e di costi.